"Cécile non tornare indietro finchè non trovi ciò che stai cercando.."
Prima di parlare un po' di alcuni aspetti generali di questo prezioso libro,mi piacerebbe soffermarmi un attimo sulla vita di Cécile Kyenge.
Nata a Kambove in Congo il 28 agosto 1964,un po' a causa della sua salute cagionevole durante l'infanzia,un po' per il forte desiderio di aiutare gli altri,decise di diventare un medico e di studiare in Europa e in particolare in Italia grazie a una borsa di studio che non giunse.Tuttavia decisa com'era,studiò e lavorò contemporaneamente,laureandosi col massimo dei voti e regolarmente.
Quindi,intrecciò al lavoro e alle difficoltà del nepotismo, sempre più diffuso in Italia, un impegno sociale che andò via via infittendosi, fondando per es. nel 2002 la Dawa.
Ha contribuito alla stesura della Carta Mondiale dei Migranti approvata a Gorèe il 4 febbraio 2011.
Nel 2013 ha ricoperto l' incarico di ministro per l' integrazione nel governo Letta.
Al centro del presente libro, vi è la questione affatto secondaria dell'integrazione,cercando una via(una strada),che possa contemporaneamente sradicare le nuove forme di schiavitù(da Rosarno alla tratta e sfruttamento sessuale).Una strada che sia lontana dalla Bossi-Fini,ma che passa dal dialogo interculturale e religioso.Distante dal disastroso cinismo ma anche dal fin troppo facile e comodo buonismo.
Soprattutto che si cerchi di vedere gli immigrati come un valore aggiunto, un aiuto e non nemici da combattere.(Come Mandela ci ha insegnato nella sua lunga e travagliata vita).
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