
Penso che i punti centrali del libro sono due:la sana "ignoranza" rappresentata dal vero filosofo da Socrate a Confucio e "l'idra" del fanatismo,cui solo la ragione con umiltà può sperare di far fronte.
Quindi l' ignoranza è positiva per Voltaire? nient'affatto,certo meglio essere ignoranti e sapere di esserlo che essere arrogantemente sapienti. In un certo senso si',una sana ignoranza che significa essere coscienti dei limiti conoscitivi umani è senz'altro positiva.Un'ignoranza quindi che è rassegnazione del filosofo di poter mai comprendere o meglio di comprendere con sicurezza e universalmente,alcuna delle grandi verità a partire dalle classiche "Chi sei?da dove vieni?chi diverrai?".
Contro il fanatismo,avverte che la più grave malattia della mente è quella di pensare di avere sempre ragione,pericolosa in particolare quando questi malati iniziano a minacciare di morte chi la pensasse diversamente da loro e altri simili atti(come mettere all'indice o bruciare sul rogo in base a credenze non verificate (immagino io)).
Ovvio che il libro parla nello specifico dei vari filosofi e metafisiche.
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