a Lampedusa con Amnesty International è un'esperienza a dir poco unica, Lampedusa ha tutto, le meraviglie delle coste e le spiagge cristalline che si abbracciano alle tragedie dei naufragi dei barconi in un tragico paradosso.
I pescatori del luogo sono a dir poco indimenticabili, i volti rugosi segnati dalle tante fatiche percorse in mare per guadagnarsi la giornata e gli occhi generosi e stanchi che pur a volte gridano "basta clandestini!" ma senza molta convinzione in fondo.
Perché partecipare a un'esperienza del genere? per cercare di capire e comprendere la grande questione del nostro tempo, credo; le migrazioni non sono un fatto semplice da comprendere e obbligano, riprendendo vagamente Domenico Quirico a scegliere, ci portano davanti a quello che siamo- per scegliere occorre prima comprendere naturalmente ma la comprensione non sarà mai abbastanza e bisogna saper scegliere pur nella mancanza di una completa o anche solo sufficiente informazione,- Amnesty è anche una scelta e infatti non sono mancate, oltre alle amicizie e ai momenti di svago, i bagni nel mare cristallino (Zanzibar che??), le discussioni e i dibattiti, le manifestazioni a supporto dell'apertura dei porti, dei porti d'Europa- si sente nell'aria che la scelta è giusta, non si può non stare dalla parte di chi ha percorso tutte quelle strade quei tragitti infiniti da quelle terre arse per traversare il mar Mediterraneo e giungere sulle "nostre terre"- nonostante tutto c'è bisogno mantenere un briciolo di umanità in fondo al cuore.
la Porta d'Europa
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