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BORGOSESIA - Inaugurata la Fontana-monumento dedicata a Emanuela Setti Carraro e al Generale Dalla Chiesa



 Nando Dalla Chiesa:" Mettere il cappello sulla testa di un ragazzo"- la consegna della vita di Dalla Chiesa ai più giovani




tanti gli ospiti presenti all'evento fra cui Gian Maria Setti Carraro, Nando Dalla Chiesa, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il leader leghista Matteo Salvini, il critico Vittorio Sgarbi.








Quella di sabato è stata una cerimonia solenne, tanti i personaggi illustri (in prevalenza appartenenti alla Lega), tanti gli applausi, qualche fischio.



La Fontana monumento dedicata al generale Dalla Chiesa e alla moglie Emanuela Setti Carraro( entrambi vittime di un attentato mafioso a Palermo il 3 settembre 1982) è stata voluta fortemente dal Sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani. In fase di progettazione non erano mancate le critiche da parte dell'opposizione, in particolare con una raccolta firme del gruppo consiliare Cambia Marcia Borgosesia dovute al costo di realizzazione, considerato uno spreco di soldi. L'evento inoltre soprattutto a causa dell'intervento di Matteo Salvini ha avuto di fatto una esplicita connotazione politica, quando l'attività di Emanuela Setti Carraro (nata a Borgosesia nel 1950) e del Generale Dalla Chiesa come ha ricordato Nando Dalla Chiesa non aveva colore politico se non il tricolore. Durante la cerimonia d’inaugurazione il parroco don Ezio Caretti ha benedetto la Fontana, simbolo dei valori antimafia.









Sgarbi nel suo intervento ha ricordato  Gianluca Buonanno quindi nel commentare la Fontana da un punto di vista artistico ha affermato che si tratta di un'opera dello studio Dan di Biella, che esprime tutta l'umanità dei soggetti è che è "popolare nel senso più alto del termine" e che indica "valori nobili" e infine ha citato Dalla Chiesa "Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli" concludendo così il suo discorso.



il Sindaco Paolo Tiramani :" La piovra continua ad allungare i suoi tentacoli in tutte le regioni  non solo al sud, il materiale giudiziario attesta che sia in Piemonte che in Lombardia la presenza territoriale mafiosa è stabile con forme di controllo del territorio che sebbene diverse da quelle dei contesti mafiosi tradizionali, sono comunque molto pervasive. Si parla in particolare di gruppi di 'ndrangheta, fortemente innervati col contesto socio economico locale, e gli esperti evidenziano che una quota significativa delle presenze mafiose nei luoghi non tradizionali  si concentra nei Comuni di piccoli e medie dimensioni dove ci sono affari appetibili, dove non c'è mai stata alta attenzione ai fenomeni criminali; i mafiosi in questi contesti non sono al centro di azioni mirate di contrasto e quindi si sentono a loro agio"  e riprendendo Dalla Chiesa "Chiunque pensasse di combattere la mafia nel "pascolo "palermitano e non nel resto d'Italia non farebbe che perdere tempo".





Il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio ha ringraziato e fra le altre cose ha ricordato la realizzazione della Tav.



Matteo Salvini ha affermato che a partire da Dalla Chiesa la mafia "ha iniziato a perdere e perderà grazie agli italiani... Ce l'abbiamo sotto casa, è quella che investe in fondi finanziari, che compra ristoranti,  e che investe in villaggi turistici".



Gian Maria Setti Carraro dopo aver ringraziato ha ricordato "l'altezza dei valori che ci hanno trasmesso i nostri cari".



Nando Dalla Chiesa ha sottolineato il gesto di accarezzare il ragazzo e mettergli il cappello che significa consegnare quello che si ha. Ha ricordato il lavoro fatto da suo padre nelle scuole a parlare di mafia, quel gesto di consegnare il cappello al ragazzo significa la trasmissione ai giovani della sua eredità spirituale e morale.



Durante la manifestazione oltre agli scroscianti applausi vi è stato anche qualche lieve  dissenso, in particolare mediante due cartelli: "Per quanto vi crediate assolti siete per sempre coinvolti" e "Prima di essere un vero italiano cerca di essere umano".



Il rischio è di una forte strumentalizzazione politica di due grandi figure che appartengono alla storia dell'Italia e alla storia della lotta alla criminalità organizzata e che quindi sono un patrimonio di tutti, senza colore politico se non quello della legalità e della giustizia (tantomeno senza nessun estremismo di sorta).



Dopo l'inaugurazione della fontana vi è stata presso la Pro Loco la presentazione del libro di Fabiola Paterniti:" Tutti gli uomini del Generale" e la sera lo spettacolo teatrale "Forte come la morte è l'amore".





















































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