Hegel cerca di raccontare in maniera
rigorosa la storia mondiale come filosofia della storia. Hegel spiega che vi
sono tre differenti modi di scrivere di storia: una narrazione originale, farne
una materia di riflessione o una storia filosofica.
La storia intesa come filosofia della
storia non è una semplice raccolta di dati ma è il pensiero che indirizza la
spiegazione storica. Filosofia della storia significa cercare di comprendere la
storia mediante categorie filosofiche, vedendo nella storia lo sviluppo dello
spirito e se la sostanza della materia consiste nella gravità, l’essenza dello
spirito è la libertà.
La materia è pesante, è un composto e
aspira all’unità come ideale[1],
lo spirito al contrario possiede in se stesso il proprio centro ed è libero
proprio perché si trova presso di sé, la materia ha invece la sua essenza in
qualcosa di esterno. La storia è il”progresso nella coscienza della libertà”[2].
Il mondo materiale è subordinato al mondo spirituale il quale ha come fine la
libertà e la natura della libertà è la natura della volontà divina. La storia
secondo Hegel non è per sua natura fatta di felicità, i periodi di concordia
sono infatti generalmente brevi. La connessione fra necessità e libertà è
evidente in quanto gli uomini agiscono liberi per rispondere alle necessità, ai
bisogni. Secondo Hegel “Dio governa il mondo, il contenuto del suo governo,
l’attuazione del suo piano costituiscono la storia mondiale”. Il mutamento
nella storia ha il significato che la storia progredisce in meglio e questi
mutamenti sono continue rielaborazioni dello spirito che nel suo svilupparsi
procede dialetticamente. Il mondo greco è l’età giovanile della storia, il
regno romano quello dell’universalità astratta e il regno germanico
conciliatosi col cristianesimo rappresenta la vecchiaia intesa come maturità
dello spirito. La libertà dello spirito si realizza come verità e rappresenta
anche il traguardo della storia.
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