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Giustizia e buon senso.Assolto dalla cassazione, clochard che rubò 4 euro di cibo: agì per fame, non è quindi reato.






E' iniziata nel 2012 la vicenda giudiziaria di Roman , giovane senzatetto di genova che si è trovato costretto dalla necessità a tentare rubare in un supermercato, una confezione di wurstel  e due pezzi di formaggio, per un valore di 4 euro e 7 centesimi, pagando alla cassa solamente dei grissini.
Condannato il 12 febbraio 2015 in secondo grado, a sei mesi di reclusione con la condizionale e ad una multa di 100 euro. Successivamente il procuratore generale della corte di appello di Genova ha fatto ricorso affinché l'imputato venisse condannato non per furto lieve ma per tentato furto. La sentenza è stata annullata dalla Corte di Cassazione perché il reato non sussiste: non è punibile chi ruba piccole quantità di cibo a causa di un'imprescindibile  esigenza di alimentarsi.
In questo caso non può non venire in mente la frase di De Andrè tratta da " Nella mia ora di libertà" : " Ci hanno insegnato la meraviglia, verso la gente che ruba il pane, oggi sappiamo che è un delitto, il non rubare quando si ha fame".
E' una sentenza destinata ad aprire molte discussioni, sia a livello giuridico sia a livello politico-morale.
Non sono un giurista, quindi avrei difficoltà ad approfondire in termini rigorosi e tecnici la sentenza ed evito di provarci, certo viene spontaneo pensare di fronte a tutto il cibo buttato dai supermercati e dagli abbienti in generale, che questo sia un caso di buona e sana giustizia, al contrario se i giudici avessero condannato, severamente il senzatetto, avrebbero mostrato, credo, una giustizia con del marcio dentro. 

Fonti: corriere.it; avvenire.it; quotidiano.net.




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