1. Razionalità e non razionalità.
Si parte sempre da questo indiscusso postulato, la razionalità è buona e la non-razionalità è cattiva. Ma cosa si intende per razionalità? Credo che con questo termine Odifreddi intenda tutto ciò che proviene dalla ragione pura, è razionale la logica, le argomentazioni strettamente logiche e rigorose, i fatti fondatamente e rigorosamente provati, le statistiche rigorose e tutto ciò che è scientificamente provato, non è razionale tutto ciò che è fuori dal campo intellettivo, quindi i sentimenti e le emozioni, l'amore, l'odio, le passioni, le sensazioni, le proprie esperienze di vita, la fantasia, l'osservazione non scientifica.
Una verità è razionale se corrisponde ai criteri rigorosamente scientifici, non è razionale se non rientra nei criteri rigorosamente scientifici.
Una persona è razionale se antepone la ragione a tutto il resto, non è razionale se antepone altre cose e sottopone quindi la ragione ad altro.
Primo quesito, la scienza e la ragione possono indicarci i valori morali? e le mete che rendono la vita degna di essere vissuta? e la felicità? No di certo la scienza e la razionalità possono agire solamente su ciò che è vero o falso, non può indicarci le mete né darci valori morali, ci può essere un serial killer perfettamente razionale che agisce per acquisire maggiore denaro possibile per esempio, non vedo perché il nazismo non possa essere stato razionale per Hitler, se il suo obiettivo era quello di raggiungere il potere ce l'aveva fatta. Quindi ecco che è subito molto chiaro che c'è grande differenza fra razionalità e buon senso. La razionalità è (forse) potente nei mezzi per raggiungere uno scopo ma non ci dice niente né sulle mete da raggiungere né sui valori morali a cui attenersi...e cos'è più importante la meta e i valori morali, o i mezzi?
Certo si obietterebbe che però un razionalista tiene conto anche del resto, sia dei valori morali sia di cercare buone mete , però vale anche il contrario ci può essere un non razionalista che però tiene in gran conto anche della scienza e della ragione..... io non critico infatti l'essere razionalista critico il fatto di ritenere i razionalisti migliori di chi non è razionalista: ci possono essere persone di buon senso sia fra i razionalisti sia fra i non razionalisti e viceversa persone folli in entrambe le categorie.
b. I razionalisti non si fanno guerra fra loro perché per ogni cosa troverebbero un accordo perchè valutano gli argomenti razionali e poi decidono...si in un mondo utopico magari, a mio parere la pace e la diplomazia non scaturiscono dalla razionalità o meno, ma dal dialogo e dal buon senso.
2.Il Cristianesimo ( e le religioni in generale) è incompatibile con la razionalità.
Se con razionalità si intende una razionalità superficiale e astratta, una razionalità "a tavolino" può darsi, la ragione pura non può trovare prove o argomentazioni preponderanti, né per l'esistenza di Dio né per la sua inesistenza.
a)Ad esempio un argomento classico contro l'esistenza di Dio, è la presenza del male del mondo, se Dio è onnipotente onnisciente e buono non può esserci il male nel mondo. In realtà la questione può essere in parte risolta in molteplici modi, anzitutto siamo umani né la nostra ragione né la scienza (né Odifreddi) possono capire tutto,quindi ognuno con umiltà può decidere se credere secondo la sua esperienza di vita, constatando che al mondo c'è anche del bello per esempio, o constatando che molte persone intelligenti del presente e del passato sono o sono state credenti. Oppure pensare che le cose non sono così semplici, come diceva Gandhi le religioni sono vere ma contengono anche degli errori e delle imprecisioni.
Quindi viene fuori che più che la religione ad essere incompatibile è l'argomento stesso che è incompatibile almeno parzialmente con la razionalità, non si può pretendere di capire con chiarezza tutto,né i cristiani né gli atei né gli agnostici.
Riguardo gli agnostici che si vantano che loro sono onesti intellettualmente perché non essendoci prove sospendono il giudizio gli si potrebbe obiettare (uso il condizionale perché rispetto le opinioni di tutti) che anche nella vita pratica a volte bisogna scegliere una posizione anche se non se ne ha la certezza... (un voto per un elezione politica per esempio o altro..)
3. La ipervalorizzazione della matematica e delle scienza nei confronti della religione, della filosofia, della letteratura, dell'arte.
Non voglio in nessun modo dire che la matematica e la scienza non servono o altre cose simili anzi sono pienamente convinto della loro importanza, ma faccio solo notare come il mondo stia progredendo sempre di più nelle tecnologie nella matematica e nella scienza e esse ci danno un enorme potere che può essere buono (nel campo medico o altre invenzioni utili) ma può essere anche pericolosissimo( armi, bombe nucleari ecc) e che quindi contemporaneamente al sapere scientifico vi deve essere un istruzione umanistica che insegni come fare buon uso di questo potere, tramite lo studio della storia per esempio ma anche della filosofia e delle religioni o della letteratura (se inquadrate nella giusta ottica).
Si parte sempre da questo indiscusso postulato, la razionalità è buona e la non-razionalità è cattiva. Ma cosa si intende per razionalità? Credo che con questo termine Odifreddi intenda tutto ciò che proviene dalla ragione pura, è razionale la logica, le argomentazioni strettamente logiche e rigorose, i fatti fondatamente e rigorosamente provati, le statistiche rigorose e tutto ciò che è scientificamente provato, non è razionale tutto ciò che è fuori dal campo intellettivo, quindi i sentimenti e le emozioni, l'amore, l'odio, le passioni, le sensazioni, le proprie esperienze di vita, la fantasia, l'osservazione non scientifica.
Una verità è razionale se corrisponde ai criteri rigorosamente scientifici, non è razionale se non rientra nei criteri rigorosamente scientifici.
Una persona è razionale se antepone la ragione a tutto il resto, non è razionale se antepone altre cose e sottopone quindi la ragione ad altro.
Primo quesito, la scienza e la ragione possono indicarci i valori morali? e le mete che rendono la vita degna di essere vissuta? e la felicità? No di certo la scienza e la razionalità possono agire solamente su ciò che è vero o falso, non può indicarci le mete né darci valori morali, ci può essere un serial killer perfettamente razionale che agisce per acquisire maggiore denaro possibile per esempio, non vedo perché il nazismo non possa essere stato razionale per Hitler, se il suo obiettivo era quello di raggiungere il potere ce l'aveva fatta. Quindi ecco che è subito molto chiaro che c'è grande differenza fra razionalità e buon senso. La razionalità è (forse) potente nei mezzi per raggiungere uno scopo ma non ci dice niente né sulle mete da raggiungere né sui valori morali a cui attenersi...e cos'è più importante la meta e i valori morali, o i mezzi?
Certo si obietterebbe che però un razionalista tiene conto anche del resto, sia dei valori morali sia di cercare buone mete , però vale anche il contrario ci può essere un non razionalista che però tiene in gran conto anche della scienza e della ragione..... io non critico infatti l'essere razionalista critico il fatto di ritenere i razionalisti migliori di chi non è razionalista: ci possono essere persone di buon senso sia fra i razionalisti sia fra i non razionalisti e viceversa persone folli in entrambe le categorie.
b. I razionalisti non si fanno guerra fra loro perché per ogni cosa troverebbero un accordo perchè valutano gli argomenti razionali e poi decidono...si in un mondo utopico magari, a mio parere la pace e la diplomazia non scaturiscono dalla razionalità o meno, ma dal dialogo e dal buon senso.
2.Il Cristianesimo ( e le religioni in generale) è incompatibile con la razionalità.
Se con razionalità si intende una razionalità superficiale e astratta, una razionalità "a tavolino" può darsi, la ragione pura non può trovare prove o argomentazioni preponderanti, né per l'esistenza di Dio né per la sua inesistenza.
a)Ad esempio un argomento classico contro l'esistenza di Dio, è la presenza del male del mondo, se Dio è onnipotente onnisciente e buono non può esserci il male nel mondo. In realtà la questione può essere in parte risolta in molteplici modi, anzitutto siamo umani né la nostra ragione né la scienza (né Odifreddi) possono capire tutto,quindi ognuno con umiltà può decidere se credere secondo la sua esperienza di vita, constatando che al mondo c'è anche del bello per esempio, o constatando che molte persone intelligenti del presente e del passato sono o sono state credenti. Oppure pensare che le cose non sono così semplici, come diceva Gandhi le religioni sono vere ma contengono anche degli errori e delle imprecisioni.
Quindi viene fuori che più che la religione ad essere incompatibile è l'argomento stesso che è incompatibile almeno parzialmente con la razionalità, non si può pretendere di capire con chiarezza tutto,né i cristiani né gli atei né gli agnostici.
Riguardo gli agnostici che si vantano che loro sono onesti intellettualmente perché non essendoci prove sospendono il giudizio gli si potrebbe obiettare (uso il condizionale perché rispetto le opinioni di tutti) che anche nella vita pratica a volte bisogna scegliere una posizione anche se non se ne ha la certezza... (un voto per un elezione politica per esempio o altro..)
3. La ipervalorizzazione della matematica e delle scienza nei confronti della religione, della filosofia, della letteratura, dell'arte.
Non voglio in nessun modo dire che la matematica e la scienza non servono o altre cose simili anzi sono pienamente convinto della loro importanza, ma faccio solo notare come il mondo stia progredendo sempre di più nelle tecnologie nella matematica e nella scienza e esse ci danno un enorme potere che può essere buono (nel campo medico o altre invenzioni utili) ma può essere anche pericolosissimo( armi, bombe nucleari ecc) e che quindi contemporaneamente al sapere scientifico vi deve essere un istruzione umanistica che insegni come fare buon uso di questo potere, tramite lo studio della storia per esempio ma anche della filosofia e delle religioni o della letteratura (se inquadrate nella giusta ottica).
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