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Prolegomeni ad ogni futura metafisica; Kant. Le domande , i temi (e dubbi interpretativi).

   1. Com'è possibile la matematica pura? ( in questo caso la natura apodittica della matematica è evidente per Kant, si tratta però di trovare un'adeguata legittimazione a questa evidenza)


2. Come è possibile la scienza pura della natura? (la fisica diremmo oggi ma non soltanto) (anche in questo caso non è tanto in discussione il valore delle scienze naturali, ma una sua rigorosa fondazione  concettuale)


3.Come è possibile la metafisica in generale? (e anzitutto è possibile?)


4. Come è possibile la metafisica come scienza (oltre che possibile, è anche considerabile una scienza?)


Hume (aveva scritto:"Ricerca sull'intelletto umano, prima di conoscere il mondo esterno si parte da una ricerca di quello interiore e in particolare da una critica della facoltà conoscitiva) come dichiarò lo stesso Kant lo risvegliò dal sonno dogmatico, e in particolare la critica di Hume al concetto di causalità: siamo sicuri che il concetto di causalità sia scientifico? ma è osservabile sperimentalmente?? è deduttivamente rigoroso?


altro punto focale della filosofia critica kantiana sono le antinomie della ragione, ovvero Kant argomenta (nella Dialettica, la seconda parte della prima Critica) in maniera rigorosa su alcune questioni metafisiche (l'anima, Dio, il senso della vita di tutti gli enti nel mondo) in maniera parallela argomentando in maniera rigorosa prima su ad esempio sulla dimostrazione dell'esistenza di Dio e poi argomentando in maniera rigorosa sulla dimostrazione della non esistenza di Dio.


Tutto questo né per fare una critica alla religione, né per costruire un sistema scettico ma per arrivare a comprendere dove sta questo garbuglio della ragione, la causa di questo nulla di fatto.

Stiamo parlando di filosofia, di ragione (non di fede ma neanche di negazione della religione, sul piano filosofico si rimane sul piano razionale).


Kant ( da quanto mi è parso di capire) non lascia del tutto chiuso il discorso, si occupa quindi facendo un passo indietro di critica della ragione, cerca di comprendere anzitutto com'è costituita la facoltà conoscitiva umana e quali siano i suoi limiti. Da qui inizia anche la distinzione fra fenomeno (che non è proprio lo stesso di apparenze, ma richiamano in qualche modo alle cose e ai soggetti) e noumeno che secondo Kant rimane inconoscibile.


Kant scrive i prolegomeni successivamente alla pubblicazione della Critica della ragion pura. I prolegomeni volevano essere una chiarificazione, una sorta di riassunto della Critica ma anche una sua introduzione preliminare per facilitarne la comprensione e chiarire alcune questione e alcune domande e critiche che gli venivano rivolte.

Alcuni dubbi interpretativi su Kant sono  se abbia una volta per tutte chiuso il discorso sulla metafisica o se al contrario abbia aperto la strada ad un nuovo tipo di metafisica. L'interpretazione canonica è che Kant neghi la possibilità della metafisica (soprattutto come scienza) ma che rimarrà pur sempre un bisogno della ragione e di tutte le persone. Altri autori cercano di costruire altre metafisiche proprio a partire da Kant. L'impressione è  che perlomeno che Kant come allo stesso tempo si meravigli della metafisica avverta anche della estrema fragilità (o forse debolezza?) di tutte le costruzioni metafisiche. (bando perlomeno a ogni fanatica certezza metafisica, come minimo)


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